Visualizzazione post con etichetta riflessione. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta riflessione. Mostra tutti i post

14 dicembre 2011

GIOCHI: COSTO E VALORE


Se non si fosse capito, sono una fan sfegatata degli indie, specialmente se sono strani strani ed hanno una trama poco comprensibile. Si immagini quindi la mia felicita' all'uscita di Limbo! Cosa mi ha frenato dall'acquisto immediato del suddetto giochino? ''Assa stare Kia - mi ha detto Shizu - che per 2 ore di gioco, 12€ non vangono assolutamente la pena''. Mi sono fatta due conti ed ho infine deciso che le mie tasche vuote potevano rimanere cosi' ancora per un po', anziche' precipitare ulteriormente alla condizione di ancora-piu'-vuote. Quanche giorno fa, sempre grazie ai meravigliosi saldi autunnali di Steam, mi sono ritrovata Limbo a 1,99€; e ad un prezzo cosi', per un gioco che ci incuriosisce, non ci si pensa nemmeno.
Il gioco merita un discorso a parte, perche' il ragionamento che mi preme fare e' un altro e non vorrei fare un post lungo come una sciarpa di lana. Che rapporto c'e' tra il costo di un gioco e il suo valore? C'e' un lasco che puo' essere in linea di massima stabilito a priori, o e' un qualcosa di puramente soggettivo? Secondo me, un minimo oggettivita' si puo' avere: Limbo vale ALMENO 2 euro, perche' anche se non ci piace il genere o il prodotto finale, bisogna riconoscere che e' fatto molto bene in tutti i suoi aspetti (e questo Shizu l'ha sempre sottolineato). Puo' valere i 12 euro di lancio? Questo effettivamente non lo so. Il videogioco e' un ''oggetto'' molto difficile da valutare, perche' non e' fatto con materie prime quantificabili (CD a parte, ma ormai facciamo a meno anche di quello), e l'unico parametro sarebbe il numero di ore di lavoro necessarie alla sua creazione.  Ma vogliamo forse dire che le XXX ore necessarie allo sviluppo di Braid e le stesse XXX ore impiegate per sfornare uno di quei pessimi FPS che tanto andavano di moda nel 2006 fanno si' che questi due giochi si equivalgano in termini di valore? Se fisso una delle tele nuove di Vale per una mezz'oretta (eh gia', e' pure pittrice)  e poi la squarcio in due con un coltello, ho per caso prodotto un'opera che vale quanto un Concetto Spaziale di Fontana? (si parla di valore in senso generale eh, non monetario. Lo so bene che la mia tela sbregata non vale un Fontana :( purtroppo). Nota bene: a me Fontana non e' mai piaciuto, ma ho sempre riconosciuto la genialita' e l'innovazione che la sua semplice idea (tagliuzzare qua e la' le sue tele) ha comportato. Non mi piace, ma riconosco il suo valore.
E per quanto riguarda il valore soggettivo? Chi e' capace di dire quanto vale effettivamente per lui un gioco che ha amato? Per capire se sono disposta a spendere una certa cifra per un gioco che non conosco, o che non desidero particolarmente, ho sempre usato un termine di paragone economico ben presente nel mio quotidinano: il cibo, il caffe' o qualcosina da bere.
- 0,99 €: un caffe' con un cioccolatino dopo pranzo;
- 2,50 €: una birra con un amico appena usciti da lezione;
- 10 €: una pizza sul divano mentre mi guardo il mio telefilm preferito;
- 20 €: una vaschetta di sushi misto alla fine di una settimana pesante;
- 50 €: una bella cena al ristorante per festeggiare un esame andato bene.
Se davanti ad un gioco farei volentieri cambio con il corrispondente cibo, beveraggio o caffe', allora l'acquisto e' stata una cantonata. Se dopotutto ne e' valsa la pena, mi dico che ho rinunciato a qualcosa di sicuro per una nuova esperienza. Se giorno dopo giorno riconfermo la mia scelta, anzi mi dimentico di mangiare, bere e caffeinarmi, allora ho proprio centrato nel segno.

-Sleep mode activated-


13 dicembre 2011

CONTROLLER: VERSO L'INFINITO E OLTRE


Lo scorso 6 Novembre Vale mi ha pazientemente accompagnata alla Games Week di Milano, in un padiglione da fiera pieno zeppo di stand, ragazzini esaltati e un odore molto simile a quello di una palestra di liceo. Nonostante il gran casino e la folla inferocita siamo riuscite a fare un bel giretto delle varie postazioni, e mentre io provavo questa o quella demo lei si dilettava nell'acquisto di gadget e pupazzetti con cui abbellire la mia gia' splendida scrivania da gioco. Cio' che pero' mi ha veramente colpita e' stato il grande cambiamento dello spazio dedicato ai cosiddetti ''music games''; ma procediamo con ordine.
In principio era Guitar Hero (non penso ci sia bisogno di spiegare di cosa si tratti). La grande rivoluzione stava in un controller che emulava da vicino l'azione immaginata dal videogioco (per l'appunto, il suonare): non piu' ''premi un tasto'' = ''salta'' (due azioni che, nella realta', non hanno nulla a che fare), ma ''premi un tasto (della chitarra controller)'' = ''premi una corda (della chitarra videoludica)''. Molto piu' immediato, molto piu' divertente e molto piu' figo, perche' non stai ''giocando a fare il rocker'' ma stai ''suonando''. E quindi ecco nelle fiere, nei festival, nei parties e nelle case un proliferare di chitarre, batterie, bassi, console da dj, flauti traversi oboi timpani triangoli e chi piu' ne ha piu' ne metta, tutti pronti a suonare l'ultima hit del momento.  Poi, nel bel mezzo di tutto cio', ecco che arriva il passo avanti: la fantomatica Wii (e pure qui penso ci sia poco da spiegare). Il realismo dell'interazione gamer-gioco aumenta sempre di piu', poiche' il movimento dell'avatar imita alla perfezione il movimento effettivamente compiuto dal giocatore: ''tira una racchettata a destra'' si traduce in ''il tuo pg tira una racchettata a destra'', proprio come hai fatto tu. E se in realta' sei una ciofeca a tennis non c'e' niente da fare: anche il tuo pg sara' una schiappa (se avessi solo dovuto premere un tastino, anziche' calcolare direzione tempismo forza ecc, le cose avrebbero potuto andare diversamente... Ma tu hai voluto la Wii! ;P) Ed ecco i salotti svuotarsi da chitarre ed affini per improvvisare serissimi campionati di bowling; che poi hai la pista a 50m da casa e i tuoi amici ti chiedono di andarci da 10 anni, e tu hai sempre detto che e' un gioco che ti fa schifo; ma far oscillare il braccino come Goku che carica l'onda energetica in direzione del televisore, cioe', e' TROPPO divertente! Ed eccoci tutti trasformati da rockettari incalliti a giocatori di bowling, tennis e freccette professionisti. Anche la Sony ha fiutato la genialata, e in men che non si dica ha fornito la sua bella PS3 di altrettanto controller pomelloso. Insieme, Wii e PS3 con i loro telecomandi movimentosi hanno inaugurato una felicissima parentesi dei music games: i dancing games, che in questi giorni vediamo di continuo alla TV (eh gia', e' uscito Just Dance 3!) Ma proprio quando le cose sembravano ormai consolidate, ecco arrivare il nuovo livello di interazione! Chi si accontenta di ballare con una sola manina quando si puo' usare tutto il corpo? Solo chi non ha il fighissimo dispositivo Kinect per Xbox360, ovviamente! Quella benedetta telecamerina che ti inquadra e trasferisce tutti i tuoi movimenti all'avatar (evitiamo di starnutire e grattarci il sedere quindi...). Al diavolo i controller a forma di deodorante e viva il ballo libero insomma, ed ecco i nostri tennisti diventare novelle Britney Spears in pigiamone e cuffietta da casa.
Cosa c'azzecca tutto cio' con la Games Week? C'azzecca molto, perche' se fino a 5 anni fa il padiglione era completamente invaso dagli affollatissimi stand Guitar Hero, e pochi anni dopo era un predominio assoluto di tennis e freccette, quest'anno un terzo del padiglione era dedicato a signorine in top e pantaloncini che sudavano a ritmo di salsa e Kinect, lasciando due povere chitarre in un angolino della sala, ad elemosinare pazientemente un po' di attenzione. ''Ma perche' la novita' batte il gia' visto'' si potra' pensare; sicuramente, ma credo possa essere anche un fatto di realismo: perche' accontentarmi di un controller approssimativo quando posso avere un'immedesimazione totale e un'interazione 1:1? Ottimo, ma quale sara' il prossimo passo? Cosa scalzera' Kinect dalla vetta del realismo videoludico? L'unica ipotesi che mi viene in mente e' il buon vecchio caschetto della realta' virtuale, quello tanto caro alla fantascienza. E poi? Quando avremo una maschera 3D per essere ''dentro'' al gioco, e meneremo fendenti per aria tracciati da Kinect per abbattere un drago, cosa faremo? Semplice: ci stancheremo dopo 10 minuti di gioco, perche' non siamo un Barbaro di 2 metri con 350 punti di vigore capace di scattare per 5 km. Saremo sicuramente felici di aver fatto quest'esperienza, e sicuramente ogni tanto la rifaremo, ma per certi tipi di gioco torneremo sempre al pad o al mouse. Perche' nel videogioco non siamo ''noi'', ma spesso vogliamo essere qualcuno di piu' figo, piu' forte, piu' buono o piu' cattivo a seconda dei gusti, ma sicuramente qualcuno di lontano da quel ''realismo'' che sulla carta ci affascina cosi' tanto. Per fortuna, i salotti sono abbastanza grandi da contenere tutto cio' ^_^

-Sleep mode activated-